La musica e l’arte dei suoni.
I suoni sono rappresentati attraverso dei segni convenzionali (a forma di “pallina”) denominati note.
Le note sono 7 (do, re, mi, fa, sol, la, si) e prendono il nome dalle sillabe iniziali dei primi 6 versi dell’inno a san Giovanni del monaco benedettino Guido D’Arezzo (intorno all’anno 1000)
Chi ha un minimo di conoscenza della lettura del pentagramma può notare che il primo verso comincia con la nota do, il secondo con re, il terzo con mi, il quarto con fa, il quinto con sol, il sesto con la; all’epoca non si considerava la nota si ma si utilizzavano sono le prime 6 note della scala che veniva chiamata esacordo.
La prima nota (Ut) fu poi cambiata in Do in onore di Giovan Battista Doni intorno al secolo XVII anche se è rimasta Ut in Francia, mentre la nota si venne proposta a cavallo tra il ‘500 e il ‘600 da Ludovico Zacconi e prese il nome dalle iniziali di San Giovanni in latino (Sancte Johannes) che sono anche le parole del settimo verso dell’inno utilizzato da Guido D’Arezzo.
Nella notazione anglosassone invece le note corrispondono alle prime sette lettere dell’alfabeto a partire dal la:
A=la B=si C=do D=re E=mi F=fa G=sol.
Tale notazione è assai utilizzata, soprattutto per indicare le sigle internazionali degli accordi.
Ci sembra interessante farvi vedere un video dove viene cantato l’inno a San Giovanni: lo troverete collegandovi a questa pagina (guarda il video)